tomados de ipoetinomadi.com




- La Senna per me
-
- Sei un po' per me
- Senna, che altri poeti ti possedettero.
- Mi trovo troppo lontano
- per nuotarti dentro o attraversarti in barca.
- Se avessi un mucchio di soldi
- sai bene che appoggerei alla ringhiera
- del tuo percorso circoscritto
- la mia testa con pena.
- E direi, questo lo immaginavo,
- quello sta al suo posto.
- O presto scoprirò un’ansa
- che godetti o vissi
- e sarei in condizioni di prevedere;
- adesso sto per emettere questa parola,
- avrò un’avventura,
- imiterò la luna
- o riconoscerò che sto sognando.
- Ma più sicuramente che starò sognando
- e come mi piacerebbe, Senna,
- andare per le tue sponde
- in un’onda senza riposo
- dei tuoi periodi di pace.
- Ho un presentimento che le primavere
- mi avvolgeranno,
- e saranno inquiete
- quando non mi sentono felice
- e io spiegherò loro,
- che mai potrei non spiegar
- che non sono triste per loro,
- che tutto quello che mi può andare bene
- qui mi accade.
- Che nonostante sia arrivato
- non più giovane
- è possibile che mi guardino e mi stimino
- soltanto
- perché scrivo versi,
- soltanto per questo.
- E può darsi che mi decida,
- perché no,
- di lanciarmi nelle tue acque e morire.
- E diranno di me,
- e lo spero,
- un poeta,
- argentino,
- lascerò i miei documenti in regola;
- affondò nella Senna perché le voleva bene
- avendo tanti fiumi nel mondo,
- e nel suo paese.
-
- Luis Luchi (de “L’ozio creatore”, 1960)
- Traduzione: Carlos Sanchez
|

No hay comentarios:
Publicar un comentario